dal castello ai vicoli più suggestivi della città

Cagliari segreta

Cagliari è un concentrato di storia. Passeggiare per le sue strade significa fare un salto nei secoli passati e viverli appieno.

Forse non è noto, ma anche Cagliari (come Roma, Istanbul, Lisbona e Praga) è stato edificata su 7 colli.

1) Castello2) Colle San Michele3) Colle di Bonaria4) Monte Claro5) Monte Urpinu6) Tuvu Mannu7) Tuvixeddu

Il quartiere medioevale di Castello è il cuore della città di Cagliari, il più intimo e antico. Posizionato su un colle, domina dall’alto la città e regala panorami unici. Il quartiere è stato fondato nel XIII secolo dai Pisani ed è caratterizzato da strette viuzze, antichi palazzi signorili, mura possenti, torri imponenti, antiche chiese, un patrimonio inestimabile di arte e cultura.

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Cagliari segreta

Dal Bastione di Saint Remy, uno degli spazi più imponenti e prestigiosi del centro storico, al Monumento ai caduti delle Guerre d’indipendenza, passando per il Bastione di Santa Caterina, da dove potrete godere di una delle viste più belle; dal pozzo di San Pancrazio, il cui ingresso è posto in prossimità del vecchio Museo Archeologico Nazionale al Ghetto, nato nel 1738 come caserma militare (orari di apertura: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00); e poi ancora la Torre dell’Elefante, temporaneamente chiusa per lavori di restauro (Prezzi: Intero € 3.00; Ridotto e gruppi oltre 15 persone € 2.00; Scolaresche € 1,00), e molto altro.

Ma la città di Cagliari nasconde scorci di cui pochi sono a conoscenza.

Lo scopo principale del Bastione di Saint Remy fu quello di collegare il Castello con la città bassa, procedendo alla realizzazione di spianamenti e riutilizzando i vecchi bastioni dello Sperone e della Zecca, che risalgono al dominio Spagnolo nella seconda metà del Cinquecento.

Per un itinerario completo consigliamo di visitare la pagina ufficiale con le tappe imperdibili della visita al quartiere.

Visita il sito ufficiale del Museo Archeologico Nazionale

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Cagliari segreta

Sotto al lastricato di piazza d’Armi, centro nevralgico dell’università, si nasconde un lago.

Questo bacino d’acqua si trova in mezzo a un labirinto di cunicoli e cavità sotterranee. Attraverso una porta in ferro, sita in viale San Vincenzo, si raggiungono le segrete di Cagliari, quasi una città sotterranea.

Il bacino d’acqua si trova esattamente sotto la piazza, nella Grotta de Su Stiddiu, “della goccia”, chiamata così per via del fenomeno di stillicidio ancora in corso. Le grotte sotterranee della città sarda sono servite ai romani come cave per l’estrazione di minerali e pietre calcaree per costruire case e mura difensive.

Successivamente i cunicoli sono serviti a convogliare le acque della rete idrica cittadina in una grande vasca di contenimento creando così il lago sotterraneo.

Foto di Angelo Pili del gruppo speleologico ALOE FELICE

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Un altro luogo, molto caro ai cittadini, è la Cripta di Sant’Efisio. Si trova al di sotto della chiesa omonima, all’interno di una grotta profonda circa 9 metri nella quale, secondo la tradizione, venne imprigionato il martire Efisio prima di essere decapitato a Nora nel 303 d.C.

Orari di apertura:
Dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 17.00.

Prezzi:
È possibile visitare la Cripta di Sant’Efisio esclusivamente con un biglietto cumulativo che include anche la Cripta di Santa Restituta.

5€ intero
4€ ridotto per studenti sotto i 26 anni e visitatori over 65
3,50€ ridotto per gruppi di almeno 15 persone

Curtesy http://www.sardegnadigitallibrary.it
Autore: Ufficio stampa della Regione Autonoma della Sardegna
A cura di: Regione Autonoma della Sardegna

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Uno dei simboli del capoluogo sardo è “La Sella del Diavolo”, promontorio che separa la spiaggia del Poetto da quella di Calamosca.

L’origine del nome deriva da una leggenda secondo la quale i diavoli, ammaliati dalla bellezza del Golfo di Cagliari, cercarono di impossessarsene.

Dio mandò i suoi angeli prediletti, guidati dall’Arcangelo Michele, per scacciare Lucifero e i suoi adepti. La leggenda, quella più accreditata, vuole che Lucifero, in fuga, disarcionato da cavallo, perse la sua sella che si posò sulle acque del golfo e che, pietrificandosi, diede origine al promontorio.

Dalla cima del promontorio si può cogliere una vista mozzafiato

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