Inabissiamoci
La splendida Sardinia, nei suoi ambienti sommersi, riserva uno scrigno di fantastici scenari: continue sorprese adagiate sui fondali, ricchi di variegati habitat di flora e fauna marine.
Senza dubbio lo sport che consente di esplorare le acque, conoscere i fondali e venire a contatto con il mondo subacqueo ricco di rocce, coralli e pesci è il Diving, ossia le immersioni in profondità. Il famoso oceanografo francese Jacques Cousteau era solito ripetere: “Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima”.
I caldi raggi del sole illuminano il mare sardo
... che è ricco di navi scomparse, relitti adagiati in profondità, tesori nascosti scelti come habitat da branchi e colonie di pesci. Proprio la vitalità del mare fa rinascere i relitti feriti: i nuovi abitanti, cernie, aragoste, gamberi, fanno capolino dalle loro tane tra gli splendidi tappeti fioriti di gorgonie e di specie rare come il corallo nero. Relitti ormai del tutto colonizzati dai ventagli rossi e gialli e distese di posidonia che vibrano al fluire dell’acqua, suscitano emozioni anche ai sub più esperti.

Il Mediterraneo è stato sempre la culla della civiltà:
dalle sue sponde si muovevano genti e culture. La Sardegna era situata al centro di questo mondo. Anfore, lastre e colonne di marmo, legni ed ancore sono solo alcuni dei reperti che ricreano una sorta di straordinario museo archeologico sommerso. Il mare attorno all’isola è anche stato teatro di guerre. Molti dei relitti abissati sono ancora in assetto da battaglia, armati di cannoni e mitraglie cariche di munizioni. Stupore e curiosità pervadono chi si immerge tra plancia, stive e sale macchine delle navi, attirato dalle tracce lasciate dagli equipaggi. Rifornimenti che non arrivarono mai a destinazione. Le navi affondate offrono l’occasione per un’esperienza indimenticabile a metà strada tra il mistero di un viaggio nel tempo e l’ammaliante osservazione di una straordinaria esplosione di vita sottomarina.
Muniti di maschera subacquea, muta protettiva, pinne, erogatore, bombola e macchina fotografica andiamo alla scoperta dei segreti sottomarini grazie alla professionalità dei vari centri diving sparsi in tutto il territorio sardo.
Santa Teresa di Gallura
Uno dei contesti più rari del Mediterraneo è quello di Santa Teresa di Gallura. Inabissandosi presso gli scogli della Marmorata, una delle punte più a nord della Sardegna, si scopre il fascino di esplorare il famoso Relitto Angelika, cargo greco di 70 mt che si trova ad appena 18 mt di profondità. La Secca di Porto Leccio non ha nulla da invidiare ai fondali tropicali tanto desiati. La posidonia, che popola gli strani più superficiali del mare, lascia spazio al corallo rosso vivissimo in un’esplosione di forme e colori che si annidano sulle pareti della secca con picchi sommersi fino a 3 mt di profondità.
La Costa Rossa
località emergente del nord Sardegna tra Badesi e Santa Teresa Gallura, rappresenta un’interessante opzione per immergersi e conoscere un tratto di costa poco nota, ma di estrema bellezza. I quarantatré punti di immersione si caratterizzano, oltre che per la roccia rossa del luogo, anche per la presenza di stretti canyon, tunnel sabbiosi e per la famosa Grotta Niedda completamente chiusa e buia.
L’Area Marina Protetta di Tavolara (a poca distanza da Olbia) e Punta Capo Coda Cavallo
comprende più di 15.000 ettari di mare e l’ampiezza ne fa una delle mete più gettonate. Tra i venticinque punti di immersione ricreativi da segnalare è la Secca del Papa, considerata una delle più belle al mondo grazie alla presenza di cernie e dentici di taglia superiore alla media e per le gorgonie rosse e gialle. E’ possibile anche esplorare il relitto dell’Omega, una nave da carico affondata nel 1974 dopo una forte mareggiata situata a 19 mt di profondità. Assolutamente consigliato è il punto di immersione Occhio di Dio, che può essere esplorato, con adeguato brevetto, anche in notturna. Le pareti subacquee sembrano vere e proprie montagne, con cave ed anfratti misteriosi e ricchi di vita, ma anche frane di epoche lontane. Scendendo fino a meno 40 mt, si possono trovare aragoste, dentici e ricciole che nuotano indisturbate nel loro incantevole habitat, lontano da occhi indiscreti.

Parco Nazionale Arcipelago della Maddalena
composto da sette isole maggiori e da decine di isole minori ed isolotti, offre uno scenario subacqueo ricco di colori per morfologia e vegetazione. I trenta punti di immersione sono in grado di soddisfare le svariate esigenze dei praticanti: si passa da fondali più adatti ai principianti sino a discese ideali per i più esperti. Da ricordare è la famosa Secca di Spargi o Washington costituita da enormi blocchi granitici erosi e circondati da massi ed avvallamenti che, nei punti più profondi, superano i 25 mt.
Parco Nazionale dell’Asinara
Acque incontaminate che regalano spettacoli incredibili, fondali selvaggi e ricchi di pesce si trovano nel Parco Nazionale dell’Asinara. Tra i dodici siti di immersioni uno dei più rinomati è il Costone dei Tamburi: è possibile ammirare branchi di barracuda, saraghi e salpe che si incrociano con cernie brune di tutte le dimensioni. Inoltre canyon, piccole gole e pozzi con dentro murene e tanto altro.
Pula e Chia
riservano circa cinquanta immersioni differenti, tra cui il percorso delle Anfore di Nora, con resti di barche fenicee, puniche e romane. Inoltre relitti di faraglioni e blocchi rocciosi dove nasceva la più antica città sarda, Nora. Dal porticciolo turistico di Cala Verde, nel territorio di Pula, partono escursioni per affascinanti immersioni. In particolare, le pareti rocciose dei faraglioni di Capo Spartivento si inabissano gradatamente in mare permettendo ai sub di raggiungere il fondale sabbioso a 40 mt di profondità, in un succedersi di forme di vita colorate e vivaci, osservando anche reperti di epoca romana disseminati su una vasta area. A pochi minuti da Cala Verde, altra immersione imperdibile è alla secca di natura granitica del Candeliere, delimitata da tre guglie, dove facilmente ci si può imbattere in ricciole, pesci palla e barracuda. Le pareti di roccia sono ricoperte da distese giallo-arancio di margherite di mare, nudibranchi e stelle marine. Spostandosi verso Chia si passa ad immersioni tra canyon di roccia granitica di 6 e 7 mt con grotte percorribili che ospitano aragoste e gamberi.
Ogliastra
Le immersioni in Ogliastra vanno da Orosei (territorio della Baronia) sino a Bari Sardo e Marina di Gairo. Le acque blu sorprendono con spettacolari fondali calcarei, granitici, propaggini basaltiche e plateau di arenaria che si alternano ad immense distese di sabbia ricoperte da praterie di posidonia oceanica. Gli amanti dello snorkeling possono facilmente individuare vicino alla riva varie specie ittiche come castagnole, orate, saraghi e donzelle. I fondali più profondi sono un autentico spettacolo: cernie, dentici, ricciole e murene, mentre le scogliere di graniti, basalti o rocce calcaree sono il regno incontrastato di molluschi e crostacei e di formazioni di incantevoli gorgonie gialle e rosse.
Villasimius e l’Area Marina di Capo Carbonara
Tappa obbligata per gli amanti del sub con più di venti siti di immersione tra i quali spicca la Secca di Santa Caterina ad ovest dell’Isola dei Cavoli caratterizzata da un ampio rilievo granitico che sprofonda fino a 30 mt, punteggiato da canyon profondi e grotte in cui si possono ammirare, grazie alla limpidezza dell’acqua, sciami di castagnole, zerri e mennole, ma anche spugne e margherite di mare, oltre a pesci piccoli, dentici, ricciole, grosse orate, cernie, saraghi. Tra le immersioni ricreative va segnalata anche la Madonna del Naufrago, dove colpisce la statua sommersa di una donna che tiene in braccio un bambino. Si possono scovare ancore di età moderna ed un ceppo di piombo, rimasto sott’acqua sin dai tempi dei Romani. Gli appassionati di storia possono dedicarsi alla scoperta del relitto di Egle, un piroscafo utilizzato durante la seconda guerra mondiale per il trasporto di rifornimenti che fu affondato dalla marina olandese. Si trova a circa 35 mt di profondità ed è ormai ricoperto dalla caulerpa a grappoli, un’alga proveniente dal Mar Rosso, e da spugne e gorgonie gialle nelle zone meno illuminate. Un’altra delle immersioni più belle del Mediterraneo è quella al Relitto dei Vetri: navigava senza armamenti e scorta, il suo carico era una marea di vetri che oggi, illuminati dalle torce, restituiscono un imperdibile gioco di luci ed effetti visivi.

L’Area Marina Protetta Penisola del Sinis e Isola Mal di Ventre
riservano tratti di costa quasi unici e pregevoli con sabbia con granuli di quarzo ed imponenti falesie. In particolare vi sono due punti di immersioni spettacolari: Secca del Libeccio, piattaforma di basalto con fratture e spaccature che creano passaggi per i pesci, e la Secca (o Scoglio) del Catalano, grande secca granitica che arriva a 20 mt di profondità con una parete incredibile composta da spugne viola a canne d’organo, spugne rosse e gialle, finto corallo a forme di vita varie. Risalendo ci si imbatte in cernie, saraghi e barracuda.
Capo Caccia e Punta Giglio
Nella zona nord ovest della Sardegna è possibile ammirare le affascinanti falesie calcaree di Capo Caccia e Punta Giglio. Le caratteristiche principali di questo ambiente sommerso sono la presenza di grotte e caverne sommerse, numerosi colori e forme di vita e la presenza del corallo rosso che si crea tipicamente in ambienti bui. Qui si trova la grotta sommersa più grande del Mediterraneo, la Grotta di Nereo, lunga circa 300 mt, vero e proprio santuario per i sub.
da Cagliari a Carloforte
Nel tratto isolano lungo la costa sud-occidentale della Sardegna, vi sono numerosi relitti sommersi nella trasparenza del mare. Il golfo degli Angeli è stato sempre un accogliente riparo ed approdo per le antiche civiltà, ma anche teatro delle guerre mondiali, con vari affondamenti di navi che giacciono sul fondale, a partire dalla Romagna, nave cisterna del 1899 e requisita dalla Regia marina durante la seconda guerra mondiale e poi colpita da un mina ad inizio agosto 1943. Il relitto è adagiato a 40 mt di profondità, a pochi minuti dal Capo Sant’Elia, oggi habitat di saraghi, castagnole, gronghi e cernie si aggirano tra paratie arrugginite e ponte di comando ricoperto di spugne. Partendo dalla baia di Solanas suggestiva è la tappa all’Entella (15 mt di profondità), che trasportava carbone e fu silurata da un sommergibile inglese. Uno degli scenari più belli in cui fare immersioni è il famoso Portone di Capofigari, che dà accesso ad un tunnel che si estende fino a un centinaio di metri sott’acqua e che conduce alla Dromia, una stanza piena di colori vivaci e sorprendenti creati dagli effetti della luce che s’infiltra dalle fenditure presenti sulle rocce. I sub che riescono a scendere fino a 35 mt possono ammirare un’antica ancora bizantina in ottimo stato tra aragostelle e ceriantus. Poco distante c’è la grotta di Satana, sommersa a 12 mt e ricoperta interamente di spugne e Leptosamnia gialle: durante la discesa si possono incontrare negli anfratti rocciosi gronchi, murene, polpi e deliziosi cavallucci marini colorati.
Nei fondali di Teulada
(esattamente presso Punta Zafferano), una delle località preferite dagli appassionati del diving per la profondità dei suoi faraglioni, vi sono vari resti di navi romane ed il relitto Dino, nave da carico affondata nel 1973 da una mareggiata. Con le dovute accortezze è possibile esplorare stive e sala macchine.
Isola di Mal di Ventre
Ad occidente, attorno all’isola di Mal di Ventre, mare spesso proibitivo, si può scorgere un infinito mondo sommerso di relitti. Mentre ad est, nel golfo di Orosei, tra colonie di cernie, ricciole, barracuda e coralli, si trovano i resti di tanti tragici eventi procurati dalla furia del mare.
Arcipelago del Sulcis
A sud-ovest della Sardegna, la seconda isola per dimensioni dell’arcipelago del Sulcis offre, grazie a coste rocciose, uno scenario ideale per l’attività subacquea. Da visitare assolutamente è l’isolotto del Corno, sotto il faro di capo Sandalo. Il fondale raggiunge qui 40 mt, con pianori sabbiosi intervallati da profondi canyon. In immersione, calato nella ricchezza di flora e fauna marina, si possono trovare colorati nudibranchi, aragoste, castagnole ed altre specie variopinte. Da non perdere la discesa alle Tacche Bianche, ad una profondità di 17 mt, dove una colonia di coralli riveste un arco roccioso attorniato da pesci di vario genere.

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