“Le mie abilità sono più forti della mia disabilità”

Così si esprime Robert Hensel, nato con la spina bifida, detentore del Guinness dei primati per l’impennata non-stop più lunga su una sedia a rotelle. Dal basket alle bocce: in Sardegna sport per tutti.

Un polo sportivo di eccellenza per le discipline paralimpiche è stato inaugurato di recente a Selargius (Cagliari).

Aperta presso l’Istituto Salesiano San Domenico Savio, la prima struttura specializzata di tutta l’isola, gestita da Sardegna Sport (Sa.Spo), dal 1982 in prima linea per favorire l’inserimento sociale delle persone affette da disabilità attraverso la pratica sportiva), è stata realizzata grazie al contributo di Fondazione Vodafone Italia che, mediante il bando OSO (Ogni Sport Oltre), ha sostenuto il progetto “Sport e non solo”.

Il Casp (Centro di Avviamento allo Sport Paralimpico) è organizzato su mille metri quadri divisi su due piani e dotato di una sala polifunzionale ed una sala pesi attrezzate, spogliatoi, servizi igienici, attrezzature nuove di zecca e cartelloni appesi alle pareti che spiegano la filosofia che sta alla base di tutto: quello allo sport è un diritto fondamentale e l’unico modo per esercitarlo è permettere a persone con e senza disabilità di fare attività fisica insieme, senza distinzioni o discriminazioni. All’interno del centro è possibile praticare pallacanestro, calcetto, calcio balilla, tennistavolo, ginnastica, bocce paralimpiche (attività adatta anche a persone con disabilità molto serie).

L’apertura del centro rappresenta la comunione perfetta tra l’esperienza di un’associazione fortemente radicata nella comunità locale con il recupero di una struttura architettonica altrimenti inutilizzata, sulla scia di un percorso inclusivo dove lo sport per persone con disabilità viene praticato insieme ai cultori non paralimpici. La diversità è una ricchezza da condividere perché conoscersi a vicenda aiuta a superare le incomprensioni e ad aprire l’animo umano e, con l’inclusione, si allarga la sensibilità.

Sardegna Sport (Sa.Spo), presieduta da Luciano Lisci, vanta un altissimo numero di risultati agonistici a livello regionale e, attualmente, tra tecnici e tesserati conta circa 150 persone. La sua attività abbraccia circa il 30% di tutte le discipline paralimpiche esistenti.

Il Comitato Italiano Paralimpico della Sardegna (C. I. P. Sardegna) è un organo preposto alla diffusione della cultura sportiva fra le persone disabili. Presieduto da Cristina Sanna, accoglie le proposte provenienti dai comuni di tutta l’isola, sia per la parte inerente l’impiantistica sportiva, sia per la promozione e avviamento all’attività sportiva dei disabili.

La Sardegna si conferma il luogo ideale per tutti gli sportivi con disabilità. Il clima mite e la bellezza dei luoghi favoriscono negli atleti la percezione di stare in perfetta sintonia con il proprio fisico, rendendo la propria esistenza decisamente ricca di stimoli sia in ottica relazionale, sia per il miglioramento delle prestazioni fisiche.

Le persone con disabilità dedite allo sport godono di una situazione di benessere nettamente superiore ed abbisognano dell’assistenza medica di base in misure nettamente minori rispetto ad una persona con disabilità che non fa attività sportiva.

In Sardegna si punta ad una società inclusiva ed aperta alle diversità, affinché lo sport sia a pieno un diritto di tutti e valorizzi le abilità di ciascuno. Lo sport è infatti uno straordinario strumento di socializzazione e di inclusione in grado di superare ostacoli e pregiudizi apparentemente invincibili.

Le persone con disabilità, anzi con diverse abilità, peculiarità inimitabili che contribuiscono a dare valore aggiunto allo sport, hanno la possibilità di viaggiare e di sviluppare nuovi rapporti umani.

Quaranta chilometri in tre giorni per percorrere la Grande Traversata del Gennargentu, il più alto e conosciuto massiccio montuoso della Sardegna, in una zona impervia ed isolata. Durante le tappe, durante le quali si cammina per circa venti ore, si superano complessivamente circa 2500 metri di dislivello e si dorme in alcuni rifugi improvvisati presso gli antichi cuiles (ovili) abbandonati.
Importante è lasciarsi catturare dal fascino arcaico e misterioso dell’isola, rischiando di incontrare più mufloni che persone.

Sardegna fa rima anche con turismo sostenibile ed idoneo a tutti i tipi di viaggiatori. Da consigliare è una iniziativa ideata per chi ama lo sport e pensato in modo particolare per le persone cieche e ipovedenti, ma aperto anche a singole persone, familiari e simpatizzanti del tandem e della bicicletta di tutta Italia, che vogliano trascorrere alcuni giorni in Sardegna, per conoscerne le bellezze paesaggistiche, culturali e le tipicità enogastronomiche spostandosi su due ruote.

Lungo tutto il percorso saranno accompagnati dai tipici profumi della macchia mediterranea, dovuti alla presenza del lentisco, della lavanda, del mirto ed altre specie ancora. Tra le tappe previste il parco “Sardegna in miniatura”, nel quale, con un percorso tattile, si possono visitare i più importanti monumenti della Sardegna come Su Nuraxi, la statua del Redentore di Nuoro, la Tomba dei Giganti, oltre alle più importanti chiese della Sardegna.

Si potrà visitare inoltre, sempre con un percorso tattile e auditivo, la riproduzione in scala 1:1 di un villaggio nuragico, per capire come vivevano le popolazioni preistoriche qui insediate. Numerosi gli altri luoghi da visitare, come Cagliari, le “Domus de janas” a Pimentel e tante soste degustazioni.