LA FARADDA DI LI CANDARERI
di Miriam Schinocca
Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO dal 2013, la faradda di li candareri a Sassari è la Discesa dei candelieri, la “festha Manna” per eccellenza in città e tra le più importanti e sentite di tutta la Sardegna.
Essa si svolge alla vigilia di Ferragosto, il giorno prima delle celebrazioni in onore della Madonna Assunta.
La famosa “Discesa” altro non è che una processione intrisa di passione e devozione, in cui i “Gremi”, ovvero le corporazioni di arti e mestieri di Sassari, vestiti con abiti dalle antiche fogge, portano a spalla, lungo le vie cittadine, i candelieri, vale a dire dei ceri simbolici. Simbolici perché col passare degli anni il cero diventava sempre più dispendioso, dunque fu deciso di sostituirlo con dei candelieri di legno, uguali per tutti, e che non bisognava sostituire ogni anno.
I ceri sono circa una decina e ognuno di essi rappresenta un gremio, ossia una corporazione: dai calzolai ai contadini, dai fabbri a macellai, muratori e sarti.
I gremi, simbolo dell’identità della città, sono i protagonisti indiscussi. Nel bel mezzo dell’estate, essi portano in spalla queste grandi colonne di legno per tutta la città, tra colori, musica, danze e una folla acclamante, contribuendo a rendere un’antica tradizione religiosa un’occasione di festa in cui folklore e devozione si mescolano e dando vita a un evento divenuto famoso a livello nazionale e internazionale.
Le origini di questa festa in realtà non sarebbero sarde, bensì toscane. Nell’XI e XII sec., Sassari faceva parte della Repubblica marinara di Pisa ed era sottoposta al suo dominio. Fu a quel tempo che i pisani introdussero l’usanza di offrire alla Chiesa di Santa Maria di Pisa la cera vergine da utilizzare durante le liturgie. Com’è noto, i pisani abbandonarono la Sardegna nel 1284 dopo la battaglia della Meloria contro i genovesi, ma la tradizione si era ormai imposta e continuò a essere praticata.
Alla tradizione dell’offerta si aggiunse in seguito quella più profonda del voto alla Madonna Assunta che, con la sua intercessione, avrebbe posto fine e salvato la città dall’epidemia di peste del 1652.
Le celebrazioni iniziano ufficialmente il 5 agosto con la discesa dei “piccoli” candelieri. Il 10 agosto tocca ai “medi”. Il giorno dopo segue l’arrostita con uno dei piatti tipici sassaresi, lo zimino (frattaglie alla brace).
Il 14 agosto è il giorno che tutti attendono con impazienza. Già nelle prime ore del mattino, nelle sedi dei vari gremi, si assiste al momento più suggestivo, la vestizione dei ceri, ciascuno col proprio stendardo. Nel pomeriggio, la processione, accompagnata dal suono del tamburo, parte da “pla de Castell” (la Piazza Castello) in direzione di Piazza Azuni e arriva, proseguendo lungo il Corso Vittorio Emanuele II, alla chiesa di Santa Maria di Betlem dove sarà sciolto il voto alla Madonna e dove i gremi faranno girare per tre volte ogni Candeliere in suo onore.