S’ARDIA DI SANTU ANTINU DI SEDILO

L’Ardia di San Costantino

di Federico Pesiri

Ogni anno il 6 e il 7 luglio a Sedilo, piccolo comune della provincia di Oristano, si assiste ad una manifestazione storica a dir poco spettacolare. Si tratta dell’Ardia di Costantino, dove Ardia, che deriva dal verbo bardiare, significa “proteggere, fare la guardia”, e consiste in una corsa sfrenata a cavallo in onore di San Costantino e che porta prima al santuario e poi alla chiesa dedicata proprio all’imperatore romano.

In Sardegna di manifestazioni simili ce ne sono tante ma la più strutturata è proprio quella di Sedilo. Il giovane imperatore Costantino (Santu Antinu in sardo) è noto soprattutto per la promulgazione dell’Editto di Milano, accordo sottoscritto nel 313 d.C. da Costantino per l’Impero Romano e Licinio per l’oriente con il quale si sancì la libertà di culto a tutti i cittadini dell’impero, ponendo fine alle persecuzioni contro i cristiani. La sua politica liberale contribuì alla diffusione della religione cristiana il che favorì, in seguito, la nascita di un culto proprio nei suoi confronti.

Ispirato alla battaglia di Ponte Milvio del 312 nella quale Costantino riuscì a sconfiggere Massenzio, usurpatore di Roma, il 6 luglio di ogni anno si ripete lo stesso rituale: i tre capocorsa designati, di cui il primo, detto prima pandela, cui spetta di guidare l’Ardia, è scelto dal parroco secondo l’ordine di iscrizione cronologico al registro segreto di cui solo lui ha conoscenza e gli altri due (sa segunda e sa terza pandela) sono indicati dall’eletto, vengono radunati dal parroco il quale consegna loro gli stendardi sacerdotali (Sas Pandelas) di colore oro, rosso e bianco.

Questi tre personaggi sono accompagnati da altrettanti scorte (sas iscortas) dotate di vessilli rossi con il compito di impedire che, durante la processione a cavallo, il capocorsa venga raggiunto e superato da un esercito di cavalieri (numero che varia da 60 a 90 circa). Questo esercito rappresenta simbolicamente quello di Massenzio e il superamento del primo pandela rappresenterebbe la vittoria del paganesimo sul cristianesimo.

A seguito della consegna degli stendardi, i cavalieri guidati dal parroco, dal sindaco della città e dai fucilieri che, addetti all’ordine pubblico, con spari a salve, annunciano l’avvio del corteo, oltre che dalla banda musicale, attraversano le vie principali in direzione del santuario, ubicato in una collinetta chiamata Monte Isei appena di poco fuori il centro abitato di Sedilo. Il santuario sarà lo scenario di uno degli eventi tradizionali più cari all’isola. Giunti ad una stradina dalla quale il santuario si scorge in lontananza, è il momento più emozionante e suggestivo sia per chi vi partecipa che per chi assiste con il fiato sospeso.

Su una collina in prossimità del santuario chiamata “Su frontigheddu”, ha inizio l’arduo compito affidato alle scorte, ovvero quello di tenere a bada i cavalieri affinché non si avvicinino al capocorsa. Il sindaco e il parroco del paese scendono da questa ripida collina per entrare nel santuario e raggiungere la chiesa.

Nel frattempo, mentre gli avversari tentano di raggirare la barriera di difesa eretta dalle scorte, il primo pandela è intento a trovare il momento più adatto per sfuggirvi dando inizio alla sfrenata corsa verso l’arco di Costantino che segna l’ingresso al santuario

La tradizione vuole che i cavalieri effettuino una serie di giri in senso orario e antiorario attorno alla croce che vi è stata eretta, giri che dovrebbero servire a riprendere il verso adatto per affrontare di corsa l’ultima salita, quella che porta alla chiesa, dove l’Ardia si conclude. I giri sarebbero sette in teoria, ma alcuni, scaltramente, ne compiono uno in meno così da prendere di sprovvista i cavalieri.

Dopo la corsa, la processione si ripete all’inverso in direzione della casa del parroco, ove avviene la riconsegna degli stendardi. All’alba dell’indomani, con le stesse modalità l’Ardia si ripete ma in un’atmosfera più intima e serena. Due domeniche dopo la comunità sedilese rivivrà le stesse emozioni, questa volta in occasione dell’Ardia a piedi alla quale partecipa ogni anno un gran numero di devoti, molti dei quali giovanissimi.