UN VIAGGIO TRA PINACOTECHE E CATTEDRALI ALLA RICERCA DEGLI ARTISTI DEL SEICENTO E SETTECENTO

PITTORI E SCULTORI SARDI

L’intera pittura sarda tardo-medievale è influenzata dal Retablo, forma pittorica tipica dell'area Aragonese-Catalana. In Sardegna se ne conservano ampie tracce proprio perché l'isola, per circa tre secoli, fu sotto il governo spagnolo.

La parola retablo viene dal latino "retro tabula" che significa "dietro la mensa dell'altare": il retablo è, infatti, una pala d’altare a diversi scomparti pittorici, una grande struttura lignea che veniva disposta dietro l'altare.

Ciascuna parte del retablo era dipinta e decorata: i soggetti erano sempre sacri e riguardavano la vita dei santi oppure episodi della vita di Gesù.

Pinacoteca Nazionale di Cagliari

San Giovanni Battista. Dipinto di Bartolomeo Castagnola, 1602. Luogo di conservazione: Pin. Naz. Di Cagliari

Tra XV e XVI secolo, la pittura sarda si distingue per la nascita della scuola di Stampace, il cui nome deriva dal quartiere Stampace di Cagliari, che ospitava numerose botteghe di artisti e artigiani. Esponenti principali furono i pittori della famiglia Cavaro, da Pietro a Michele.
Alcuni tra i retabli più antichi possono essere ammirati alla Pinacoteca Nazionale di Cagliari. Una visita è d’obbligo per rendersi conto dell’evoluzione del genere artistico dalla scuola ispano-sarda fino alla cosiddetta scuola sarda propriamente detta che comprende la scuola di Stampace, Antioco Mainas e altri.

La Pinacoteca osserva i seguenti orari:

Dal martedì alla domenica: 9.00 – 20.00
(orario chiusura biglietteria 19.15).
Lunedì è giorno di chiusura.

Ticket:
Biglietto intero 4,00 €
Biglietto ridotto 2,00 €
Biglietto cumulativo 9,00 € (Museo Archeologico e Spazio San Pancrazio)
Biglietto cumulativo ridotto 4,50 €

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PITTORI E SCULTORI SARDI

Tra il ‘600 e il ‘700 operarono soprattutto Bartolomeo Castagnola, Domenico Conti e Giuseppe Deris, per il resto la pittura seicentesca di buona qualità è tutta di importazione.Per quanto concerne la scultura, all’interno della Parrocchia di S. Michele Arcangelo ad Aritzo (NU) sono di qualche pregio una statua lignea seicentesca raffigurante S. Cristoforo e un gruppo scultoreo intagliato policromo degli inizi del ’700 rappresentante la Pietà.

Apertura al pubblico: lunedì-domenica 10-12, 16-18;

i giorni e gli orari di apertura possono subire variazioni. L’ingresso è gratuito

Parrocchia di S. Michele Arcangelo

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PITTORI E SCULTORI SARDI

Datato 1676 è l'arazzo marmoreo del Mausoleo di Martino d'Aragona il Giovane, che occupa l'intera testata nord del transetto del Duomo di Cagliari.

Orario apertura cattedrale

Feriali: ore 08,00 - 13,00 / ore 16,00 - 20,00Festivi: ore 08,00 - 13,00 / ore 16,30 - 20,30

Testimonianza della scultura del 1700 sono soprattutto gli altari lignei barocchi di gusto spagnolo, intagliati e dorati, che si diffondono in molti centri dell'isola.

Arazzo marmoreo del Mausoleo di Martino d'Aragona il Giovane

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PITTORI E SCULTORI SARDI

Degni di nota sono i retabli che arredano la Chiesa di Santa Maria di Betlem a Sassari, alcuni dei quali eseguiti da Antonio Contena. Lo stesso Contena eseguì, in parte, il Retablo di Sant'Antonio Abate nel Duomo di Castelsardo.

La chiesa è accessibile compatibilmente con gli orari delle funzioni religiose

Chiesa di Santa Maria di Betlem a Sassari

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PITTORI E SCULTORI SARDI

Uno dei massimi esempi della scultura settecentesca è il rococò. In Sardegna, un esemplare particolare è costituito dalla Chiesa e il monastero del Carmine di Oristano. Insieme, costituiscono un unico fabbricato di stile barocco realizzato tra il 1776 e il 1785. L'opera è attribuita all'architetto piemontese Giuseppe Viana.

Chiesa e il monastero del Carmine di Oristano

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